La Cartiera Le Carte
L'antico opificio denominato Le Carte è uno dei monumenti più rilevanti di archeologia industriale presenti sul territorio italiano e, sia per il suo stato di conservazione sia per la presenza di tutti gli impianti produttivi Setto-Ottocenteschi, può essere considerato uno dei più significativi esempi di riuscita conservazione a livello internazionale.
L’opificio si trova nel fondovalle del fiume Pescia sulla riva destra, ai piedi del colle dove sorge il piccolo borgo di Pietrabuona. Fu costruito nel 1712 e ampliato nel 1725 dalla famiglia Ansaldi che, nel 1825, lo cedette ad Agostino Calamari. Nel 1860 fu poi acquistato dalla famiglia Magnani che ne fece il centro della sua ascesa nel panorama imprenditoriale italiano dell'epoca.
L’edificio presenta la tipica struttura del modello cartario detto “genovese-toscano”: il piano terra, con volte a crociera, dedicato alla preparazione dell'impasto e alla creazione dei fogli di carta; il primo piano occupato dalla “bottega” per le fasi di rifinitura e dalle abitazioni delle famiglie dei cartai; l’ultimo piano, con ampi finestroni dotati di chiusure regolabili, il cosiddetto “spanditoio”, riservato all’asciugatura dei fogli.
Luogo di lavoro e di vita l’opificio ha prodotto dalla sua costruzione fino al 1992, anno in cui la cartiera ha cessato l’attività, esclusivamente carta fatta a mano.
Sottoposto a vincolo della Soprintendenza delle Belle Arti di Firenze nel 1996, l'edificio è stato acquistato nel 2004 dall'Associazione Museo della Carta di Pescia ETS.