Victor Hammer
post 1928/ante 1932
Questa forma è stata utilizzata per la creazione di fogli filigranati commissionati da Victor Hammer (1882-1967), artista e tipografo austriaco vissuto a Firenze tra il 1922 e il 1933, dove fondò la Stamperia del Santuccio. L’immagine cucita in filigrana sulla forma era già stata inserita dall’artista, disposta orizzontalmente, in suoi dipinti del 1925-26 (Corubolo 2007).
Intorno al 1927, Hammer aveva studiato il torchio Raimondi della Biblioteca Medicea Laurenziana, che allora si credeva cinquecentesco, per farne un modello simile da utilizzare nella sua attività di tipografo. Al 9 gennaio 1928, come si evince dalle commissioni registrate e conservate presso l’Archivio Storico Magnani, risale l’accordo per la produzione di 10.000 fogli di carta bambagina filigranata. La prima opera così stampata, avvalendosi, peraltro, di punzoni personalmente disegnati e intagliati, fu il Sanson Agonists di Milton, 1930/31 (Ragionieri 1991; Corubolo 2007).
Le lettere scambiate tra Hammer e Magnani ancora fino al 1932, anno dopo il quale Hammer si sposterà in Austria e poi, permanentemente, negli Stati Uniti, permettono di delineare una collaborazione di lunga durata con la cartiera pesciatina. Nell’agosto 1933, dovendo proporre dei campioni di carta su richiesta dell’editore olandese Stols per tramite del collega Ettore Serra, Magnani menziona il “tipo molto interessante di carta a mano bambacina” fatta per Victor Hammer.
Misure
Ulteriori misure
Cascio: 50,3 x 37,8 cm
Ricavo foglio: 45,2 x 32,8 cm
Riferimenti
Materia e tecnica
Note
Lo studio delle collezioni Magnani è stato affiancato da una sistematica, seppur, inevitabilmente, non esaustiva, consultazione dell'Archivio Storico Magnani di Pescia. L'inventariazione di questo ingente fondo archivisico è in corso di completamento; si indicano pertanto le unità con le segnature provvisorie.
BIBLIOGRAFIA RIFERIMENTI
S. Ragionieri, Victor Hammer a Firenze, in “Artista” 1991, pp. 48-63
A. Corubolo, Victor Hammer e la Stamperia del Santuccio a Firenze, estratto da “Verona Illustrata”, n. 20, 2007